Ultimo post che mi ero prefissata per la serie "UN POST AL GIORNO"...
Devo dire che è stato abbastanza difficile, ma soprattutto divertente. Poter cacciare argomenti genuinamente inutili e per pura voglia di blaterare scribacchiando su questa pagine è stato pure un bell'esercizio. Magari lo rifarò in futuro, però oggi voglio concludere con un argomento che non penso di aver mai trattato, ma che mi sta a cuore.
Parlo infatti di come sono stata segnata nella mia infanzia da quello che è il genere HORROR.
Capita spesso, proprio per la mia passione per i film di questo genere, che io sia più propensa per un film horror che per una commedia o un film sui supereroi...nonostante tutti i miei amici preferiscano le altre due categorie.
Una volta mi è anche capitato di andare al cinema con la mia dolce metà e di dividerci da buona coppia liberale quale siamo (ho insistito ioi!): lui è andato a vedere Lanterna verde (si, quella cacca che tutti dicono essere brutterrima!) e io non ricordo che film su vampiri e scene splatter (per la cronaca, ero da sola nella sala con un pacco di pop corn enorme...un tizio è entrato in sala, mi ha visto ed è scappato via...MAH!)
Comunque, la passione per questo strano genere potrebbero avercela millemila ragazze, ma non penso che la ragione sia molto comune.
Vi spiego.
Ho imparato ad apprezzare gli horror da piccola. Grazie a mia mamma che guardava Notte Horror agli inizi degli anni '90. E chi guardava quel programma in seconda serata (o in prima serata d'estate) di certo ricorderà il programma che l'ha preceduto Zio Tibia Horror Picture Show, condotto appunto dal famoso ZIO TIBIA
Per chi non lo sapesse, Zio Tibia era un personaggio fatto a pupazzone che apriva le serate dei film horror negli anni '90. Prima di ogni film, c'era infatti uno sketch divertente che vedeva protagonista zio Tibia con il suo fidato cane Golem (un pupazzo anche lui, come vedete nella foto sopra) In pratica presentavano brevemente il film che sarebbe stato trasmesso subito dopo.
Nella seconda stagione del fortunato programma, c'era anche un servitore in carne ed ossa chiamato Astragalo.
E come avrà turbato la mia psiche infantile, questo pacchiano pupazzo?
Facile: io dicevo che Zio Tibia era MIO ZIO. Nel senso che era proprio- mio- zio e che io ero sua nipote! Si!
Zio Tibia (scusatemi il gioco di parole) è uno dei miei scheletri nell'armadio! -_-
Ne avrete anche voi qualcuno, dai!
Oggi è strano vedere che le maschere di Zio Tibia e Golem sono ospitate (da un annetto, a quanto ho capito tramite una ricerchina su internet) nel Castello dei Burattini di Parma.
Chissà cosa penserebbe lo zietto XD
Ma ve l'immaginate se davvero fossi stata sua nipote? Magari di gommapiuma anch'io?
Concludo, per rispolverare la memoria di alcuni e per allietare quella dei nuovi, con uno spezzone che vi farà capire come si muoveva e parlava Zio Tibia.
Alla prossima!!
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